BLOGGER – Ultimi dettagli

Blogger-LogoTorniamo al punto di partenza, ovvero il “tavolo di lavoro”. Alcuni settori li conosciamo già:

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Altri meritano, invece, qualche minima puntualizzazione:

Statistiche: ci si può divertire a seguire i flussi di contatti che i vostri post hanno generato.

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Commenti: qui si può regolare (moderare) la pubblicazione dei commenti dei lettori (o, in un blog di classe, il feedback dei ragazzi ai post pubblicati.

Profitti: per chi volesse guadagnare con i click (ma credo che questo ci interessi proprio poco, visto che gli obiettivi sono altri…).

Impostazioni: qui ci dobbiamo soffermare parecchio perché da questa area dipendono diversi privilegi amministrativi del blog. Non a caso è suddivisa in diversi sottomenù.

Guardiamo alle “Impostazioni di base”:

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“Post, commenti e condivisione” è la centrale dei privilegi.

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Eccovi le altre parti del sottomenù:

2018-10-29 18_21_17-Blogger_ Blog di Scuola - Impostazioni email

2018-10-29 18_22_17-Blogger_ Blog di Scuola - Impostazioni lingua e formattazione

2018-10-29 18_22_46-Blogger_ Blog di Scuola - Preferenze di ricerca

2018-10-29 18_23_11-Blogger_ Blog di Scuola - Altre impostazioni

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Infine, se volete seguire degli aggiornamenti e notizie di blog dalla galassia blogger, cliccate su Elenco lettura e inserite l’indirizzo dei blog che vi interessano:

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E con questo abbiamo proprio chiuso. La prossima avventura sarà un altra piattaforma di blog, quella di WordPress e, anche in quel caso, in fatto di versatilità non si scherza. Alla prossima. (Riccardo Storti)

 

BLOGGER – Modificare il layout aggiungendo gadget

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Mamma mia! Che titolo è mai questo? Tradurre, please!

Ok, ok… allora: il “layout” è lo scheletro del nostro blog, l’intelaiatura dei vari settori dove si sviluppa la grafica e si inseriscono i post.

Nel nostro caso, il “corpo” evidenzia ciò nella parte alta:

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E questo nella parte bassa:

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Ora, se avete memorizzato bene le didascalie, sarà certamente facile orientarci nella “radiografia” del blog, quindi guardando solo allo scheletro:

Parte alta:

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Parte bassa:

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Avrete notato che in alcuni riquadri si può “Modificare”; ad esempio l’intestazione. Clicchiamo su “Modifica” e scopriamo che…

2018-10-29 16_39_54-Blogger_ Blog di Scuola - Layout

Oltre a modificare si possono aggiungere immagini.

In altri riquadri c’è scritto “Aggiungi Gadget”. Che cosa si intende, in questo caso, per gadget? I gadget sono “dei piccoli strumenti o applicazioni che possono essere aggiunti a un sito o a un blog per ampliarne il contenuto e le funzionalità, o per pubblicare contenuti o servizi provenienti da siti di terze parti. Esistono vari tipi di gadget, come cronometri, foto, giochi o applicazioni interattive che permettono di chattare. Alcuni gadget di Blogger hanno per scopo quello di ampliare e mantenere il pubblico del tuo blog, ad esempio tenendo la lista di chi segue il blog o permettendo ai lettori di iscriversi ai contenuti del blog.” (Fonte: Wikihow)

Insomma: si apre letteralmente un mondo. Vogliamo vedere, una per una, le tipologie offerte su blogger?

2018-10-29 16_48_23-Blogger_ Blog di Scuola - Aggiungi gadget2018-10-29 16_47_42-Blogger_ Blog di Scuola - Aggiungi gadget2018-10-29 16_47_17-Blogger_ Blog di Scuola - Aggiungi gadget

Facciamo qualche esempio pratico:

Inserire il modulo della Wikipedia sul blog: prendiamo da una colonna vuota un riquadro che abbia attivo “Inserisci gadget”, sfogliamo fino a che non troviamo il gadget della Wikipedia e cliccate su “Salva”. Ed ecco che il gadget è pronto:

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Inserire elenco dei tag:  prendiamo da una colonna vuota un riquadro che abbia attivo “Inserisci gadget”, sfogliamo fino a che non troviamo il gadget “Etichette”, modfichiamo a seconda di quello che ci serve:

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Salviamo e poi guardiamo sul blog che tutto sia ok:

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Configurare un HTML/Java Script: è il gadget che dà più soddisfazione perché significa copiare un “codice” che fa funzionare qualcosa anche in altri spazi e da altri spazi. Esempio banale: che ne dite di aggiungere un orologio? Ci vuole il codice. Bisogna cercarlo. Su Google scrivete “clock html code”: troverete “Clocklink“, scegliete l’orologio che vi piace, copiate il codice html (che troverete dopo avere cliccato su GET Free Clock) e andatelo a incollare qui:

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Così:

2018-10-29 17_09_33-ClockLink.com - Free HTML5 & World Clocks

Ed ecco il vostro orologio funzionante:

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Come avrete appreso, i gadget offrono molteplici soluzioni e risposte a qualsiasi prospettiva comunicativa che voglia arricchire sensibilmente il vostro blog.

Nel prossimo post concluderemo con un accenno a quanto abbiamo lasciato fuori dal nostro “tavolo di lavoro”.

(Riccardo Storti)

 

 

 

 

BLOGGER – Scegliere e modificare un tema

Blogger-LogoAnche l’occhio vuole la sua parte. Così il nostro blog merita una vesta adeguata alle nostre mire comunicative. Le soluzioni offerte dalla piattaforma sono molteplici, pertanto noi sceglieremo un abito, ma sappiate che avete facoltà di cambiarlo ogni volta che volete.

Torniamo sul nostro tavolo di lavoro e clicchiamo su Tema.

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Sarete al cospetto di una miriade di “temi” suddivisi per categorie. C’è l’imbarazzo della scelta.

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Cliccando su ogni finestrella recante il modello di tema, vi apparirà l’anteprima. Fissiamone uno, ma, poi, non clicchiamo su “Applica al blog”, bensì su “Personalizza”.

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E qui ci sbizzarriamo; attenzione alla parte in alto del frame di sinistra:

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Temi: possiamo variarli anche da qui.

Sfondo: si può variare il range delle cromie:

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Ma anche sostituire l’immagine di sfondo o con una consigliata dalla piattaforma o con una di nostro piacimento (noi ne sceglieremo uno di pertinenza letteraria):

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Modifica le lunghezze: possiamo determinare le lunghezze e i rapporti tra tutto il blog e la sidebar di destra, muovendo i cursori.

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Layout: qui possiamo vedere lo scheletro del nostro blog e decidere se inserire ulteriori colonne o righe, in base a quanto vorremmo inserire di contorno. In parole povere, riempire la videata complessiva del blog con eventuali spazi da riempire staticamente (le famose “Pagine” del post precedente, ma anche particolari elementi di collegamento con social network, link, liste, etc.). Questo è uno spazio che va pensato prima.

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Avanzato: qui si approfondisce ancora di più, visto che i sottomenù toccano ogni particolare dell’impianto grafico. Chi ha più fantasia (e buon gusto) lo adoperi.

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Compiute le modifiche, clicco su “Applica al blog” e mi accorgo che qualcosa è cambiato.

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Non è malaccio… ma quelle due colonne vuote ai bordi del post meritano di essere riempite. Come? Entrando nello “scheletro”, ovvero il “layout” e lì scopriremo che si può veramente trasformare il nostro blog in una potente macchina comunicativa. Come? Lo scoprirete nel prossimo post. (Riccardo Storti)

 

 

 

BLOGGER – Creare pagine

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Intanto: che differenza c’è tra post e pagina? Il “post” è un po’ la pagina del diario, che può essere modificata in itinere, mentre la “pagina” è qualcosa di statico che ci serve per fissare alcuni dettagli ben preciso sull’attività del nostro blog. Come spiega benissimo il sito Scuolissima,  “solitamente si utilizzano le pagine per creare una sezione che spiega come usare e a cosa serve il blog, la politica dei commenti, la privacy, i termini di utilizzo e la dichiarazione di non responsabilità e così via”.

Scendendo nel dettaglio,

  • I post sono illimitati, le pagine sono limitate.
  • I post sono dinamici, le pagine sono statiche.
  • I post appaiono nella homepage, le pagine sono nascoste.
  • I post sono spesso condivisi sui social, le pagine no.
  • I post si possono categorizzare, le pagine non hanno le etichette.
  • I post appaiono nei feed RSS, le pagine no.
  • I post hanno come scopo quello di attirare visitatori, le pagine solo per informare o pubblicizzare.
  • Un post non può apparire come pagina iniziale, le pagine possono sostituire l’homepage.
  • La struttura dei permalink è diversa (Fonte: Scuolissima)

Ritorniamo sul nostro tavolo di lavoro e clicchiamo, allora, su “Pagine”

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Cliccando su “Crea nuova pagina” vi si aprirà una cornice di testa identica a quella del post, ma, attenzione, questo NON è un post, è una pagina. Che cosa ci scriviamo? Beh, ci possiamo presentare raccontando perché esista questo blog e bla bla bla…

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Ne possiamo aggiungere altre, a seconda delle nostre esigenze.

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A questo punto la domanda è: dove vado ad inserire queste pagine? Semplice: nell’intelaiatura statica del blog, nella sua “architettura” esterna, quella che gli informatici chiamano “layout”, la disposizione degli elementi grafici statici del tuo blog. Però, per fare questo, dobbiamo, prima di tutto lavorare sul design del blog, quindi sulla disposizione dei vari elementi di contorno che andranno a variare ed ad arricchire l’impianto grafico-comunicativo del mio blog. Ne parliamo nel prossimo post. (Riccardo Storti)

BLOGGER – Come creare il blog e scrivere post

Blogger-LogoBlogger è la piattaforma blog legata a Google, pertanto, per registrarsi e dare avvio alla creazione di un nostro spazio personale, è sufficiente avere un account di gmail e loggarsi qui.

2018-10-29 08_45_36-Blogger.com - Crea un blog accattivante e originale. È facile e gratuito.

Per comodità, utilizziamo la procedura guidata dettata dal clic su “CREA IL TUO BLOG” e, poi, una volta generata la pagina di partenza, andiamo nei dettagli per capire meglio come sia organizzata l’architettura pratica di blogger.

Inseriamo titolo e indirizzo e, per il momento, scegliamo il tema (layout) più semplice (c’è sempre tempo a cambiarlo e, dimestichezza e fantasia, vi aiuteranno a fare il resto).

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Questa è la “il tavolo di lavoro” che vedrete dopo avere cliccato su “Crea il blog”. Come noterete, sul frame di sinistra vi sono numerosi strumenti che vi aiuteranno a migliorare l’aspetto del vostro blog e a consultarne le statistiche. Ne parleremo a breve.

2018-10-29 08_57_30-Blogger_ Blog di Scuola - Tutti i post  Ma, già da adesso, come viene visto il vostro blog all’esterno? Quale è il suo aspetto – diciamolo… – provvisorio? Cliccate su “Visualizza blog” e vi si paleserà in un attimo.

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Oddio… è un po’ povero. Qui c’è bisogno di un bel restyling, ma lasciamo un attimo da parte la forma e torniamo sul nostro “tavolo di lavoro” per imparare a scrivere il nostro primo post, ovvero diamo un senso al blog comunicando.

Cliccando su “Nuovo Post”, vi si aprirà un’enorme casella di testo su cui scrivere il nostro testo.

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Osserviamo con attenzione il menu in alto: è molto simile a quello che troviamo in qualsiasi programma di videoscrittura, ma, già che siamo qui, precisiamo alcuni dettagli…

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Proviamo allora a scrivere il nostro primo post:

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Per inserire un immagine (occhio al copyright, usate immagini coperte da licenza libera ovvero Creative Commons), cliccare sul relativo simbolino e scegliere l’opzione che più ci aggrada.

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Inserita l’immagine, ecco come appare il post NON ancora pubblicato.

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Pubblichiamo? Non ancora. Occhio al frame di sinistra, perché lì ci giochiamo la visibilità del blog.

Etichette: quelli sono i famosi “tag” ovvero quelle “parole chiave” che hanno la primaria importanza di creare una sorta di indice analitico degli argomenti da voi trattati (poi vi farò vedere come mettere in evidenza sulla home page questo sommario importantissimo). Non solo: i tag consentono al post di essere metabolizzato dai motori di ricerca e, alla fine, attraverso Google, è probabile che chi volesse sapere qualcosa di Leopardi finisca sul vostro blog. Anche i tag vanno scelti con oculatezza, evitando dispersione (a differenza di altri luoghi social – come Twitter, Facebook e Instagram – i tag di blogger non richiedono hashtag).

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Pianificazione: vi consente di organizzare la pubblicazione dei vostri post scansionata nel tempo.

Permalink: lì, se volete, potete personalizzare il link del vostro post, di modo da renderlo anche più facile a livello di memorizzazione.

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Ubicazione: se volete specificare il luogo dove questo post sia stato scritto, lo potete fare (questa è un’opzione assai utilizzata nei blog curati da viaggiatori).

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Opzioni: Tra le voci, attenzione perché è presente l’opzione – assai importante – circa la possibilità di scrivere commenti o no al vostro post.

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A questo punto ci siamo. Magari diamo prima un occhio all’anteprima e, se è tutto ok, clicchiamo su “Pubblica”.

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Ecco il post:

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Prima di mettere mano all’estetica, però, dobbiamo aggiungere un passo: la creazione delle “Pagine”. Questo sarà l’argomento del prossimo post. (Riccardo Storti)

 

 

 

Come usare Twitter nella didattica

tweeeeAllora: immagino che molti di voi  abbiano sentito parlare di Twitter, se non fosse anche per l’orribile variante verbale “twittare”. Ma a cosa serve? Molti lo confondono con Facebook. Sì, in effetti un punto di contatto c’è, in quanto sia Twitter, sia Facebook sono “social network” ovvero piattaforme virtuali finalizzate a consentire una o più comunicazione tra utenti attraverso la condivisione di materiali (una definizione calzante di “social network” la offre la Treccani online).

La differenza sta nel fatto che Twitter non consente di scrivere più di 140 caratteri, obbligando l’utente alla massima sintesi brachilogica, grazie soprattutto ad un uso oculato e mirato delle “parole chiave” (i famosi “hashtag” che, a dire il vero, sono qualcosina più di semplici “parole chiave”… se volete approfondire, cliccate qui).

Di fatto, a livello pubblico, i tweet hanno sostituito quasi le agenzia stampa, visto che molti personaggi noti (politici, attori, musicisti, calciatori, dive e divette) lo vivono come automatismo comunicativo, dal momento che non si può vivere senza smartphone (e senza l’app dedicata alla bisogna).

Per quanto concerne la didattica, Twitter serve? Beh, moltissimo, stando a quanto dichiara il portale didattico anglosassone TeachTought, che sciorina ben 50 motivi/metodi per utilizzarlo (leggi qui). Ognuno può leggere e riflettere: qualche punto pare un po’ forzato, effettivamente.

Se può essere utile, vi posso spiegare come lo utilizzo io. Per me Twitter è un trasmettitore di informazioni, se non addirittura un moltiplicatore di informazioni. In che senso? Ve lo spiego subito: questo (clicca) è il mio canale Twitter. E’ dedicato alla cara e vecchia “La Scuoleria”, blog che inaugurai intorno al 2007 e che è ancora attivo. Se andate sul blog (clicca qui), vi accorgerete che sul frame di destra compare un riquadro con menu a scorrimento che riporta, in tempo reale, i messaggi sul mio twitter. Messaggi, ovviamente, relativi a scuola, didattica, etc. Pertanto il blog diventa pure vettore di informazioni fruibili anche da quello spazio.

Ma non finisce qui, perché il mio Twitter ripete i post su Facebook. Esattamente dove? Sulla mia utenza didattica (clicca qui) e sulla pagina di informazione scolastica (clicca qui). E’ sufficiente scorrere la videata, per accorgersi che in bacheca vi sono molti messaggi di Twitter. Ha senso? Ma certo: perché non tutti gli utenti di Facebook seguono Twitter e viceversa. Ma la circuitazione diventa ulteriormente più virtuosa se usiamo il Twitter, anche per diffondere iniziative didattiche relative al territorio di pertinenza scolatica e altre informazioni che, talvolta, richiedono una certa urgenza capillare. In teoria un “tweet” (ovvero un messaggio) de la Scuoleria può potenzialmente raggiungere almeno 2000 persone. Non male, vero? Poi se si impara ad utilizzare gli hashtag con “intelligenza semantica”, magari sfruttando metodicamente tempi ben precisi, si può arrivare ancora più lontani.

Qualcuno, con ragione, potrebbe farmi notare che non ho (ancora) parlato di classi. Vero. Le classi, per me, esistono solo su piattaforme dedicate: da noi si usa Edmodo, quindi molte informazioni vengono trasferite lì. Ma è anche vero, però, che la scuola in cui lavoro si è dotata di un virtuale giornalino di istituto (Lo ScrivarolON-line) dove vengono pubblicati i lavori dei ragazzi. Da un post ad un tweet basta un clic e il gioco è fatto.

E voi, colleghi, usate Twitter per la didattica? E come? Avete consigli? (Riccardo Storti)

APPENDICE

A proposito di colleghi che usano Twitter nella didattica: ecco un valido contributo di Anna Rita Vizzari:

 

Aggiungo: