Chi volesse utilizzare un’altra piattaforma, che consenta la creazione di un blog, può fare un pensierino su WordPress che, quanto a resa grafica, sembra possedere qualche arma in più rispetto a Blogger. Ma andiamo, come sempre, per gradi.
CREARE UN ACCOUNT SU WORDPRESS – Rechiamoci sull’Home Page della piattaforma e clicchiamo su “Inizia Ora”. Come si può notare o si crea un account “all’antica” con e-mail, user e password oppure ci si logga da Gmail.
Noi scegliamo la prima via…
Al passaggio n. 2 vi saranno rivolte alcune domande di prammatica… rispondete pure: non costa nulla.
Nel passaggio n. 3 vi chiederà di inserire un nome al blog e, come è naturale, vi verrà mostrato l’invito ad acquistare il dominio: se non vi interessa, cliccate sull’opzione gratuita…
Al punto n. 4, allora confermate l’opzione “gratuita”:
Arrivati qui, ci viene mostrato un “pannello di controllo” le cui funzioni – a ben vedere – poi non sono così diverse da quelle di Blogger, però, prima di definire l’aspetto esteriore del blog e di scrivere il primo post, dobbiamo colmare un po’ di lacune. Via agli adempimenti e seguiamo, passo dopo passo, la checklist.
SCRIVERE UN POST SU WORDPRESS – Giunti alla richiesta di creare un primo post (“Pubblica il tuo primo articolo”), cominciamo a vedere come si presenta il box dell’articolo e quali siano le componenti a cui fare attenzione:
Come si può notare, WordPress pensa proprio a tutto. In “Primo articolo del blog” inseriremo il titolo e nel box sottostante i riquadri. Nella barra degli strumenti tutto dovrebbe essere chiaro, no? Se siete arrivati fin qui, forse avrete fatto un po’ di videoscrittura in vita vostra 😉
Per gli elementi multimediali, è sufficiente cliccare su “Aggiungi” e scegliere cosa si voglia “incollare” sul post (procedura non diversa da quella imparata su Blogger).
Cliccando su “Media” possiamo aggiungere una fotografia, uploadandola prima dal nostro computer.
Una volta concluso il post, però, non dimentichiamo di lavorare con gli strumenti messi a disposizione sul frame di destra:
Ecco quanto aggiunto nel frame di destra:
Cliccando su “Anteprima” si può vedere il “primo post”.
A questo punto si può pubblicare, ma va detto che l’aspetto grafico lasci molto a desiderare (c’era già successo con Blogger). Ecco perché è WordPress per primo a spingerci verso un cambiamento sostanziale…
CAMBIARE L’ASPETTO
In alto a sinistra cliccare su “Il mio sito”, quindi su “Personalizza”:
La videata ci apre un ulteriore pannello di controllo per aggiungere colori di sfondo, caratteri speciali e addirittura widget:
Poi sui widget c’è veramente da sbizzarrirsi (la procedura strutturale e “strategica” non è dissimile da quella di Blogger); eccovi una panoramica:
Ecco il risultato:
CAMBIARE TEMA – Ma, su “Personalizza”, se clicchiamo su “Temi”, ci vengono proposti differenti “vestiti” con cui abbigliare il nostro sito, magari in base alle nostre esigenze comunicative. Attenzione: alcuni temi sono a pagamento (qui sta la grande fortuna di Worpress) ma anche quelli gratuiti non sono male. Vediamo come arrivarci: solito ” 1 e 2″ ma cliccando, questa volta, su “Temi”:
Ecco cosa vi comparirà (selezionate l’opzione “Gratuito”):
A esaminarli tutti si può letteralmente uscire di testa. ma ci si può aiutare con il motore di ricerca interno (il box dove c’è la lente): lì potete scegliere in base alle prospettive comunicative (“Feature”), ai rapporti spaziali tra le dimensioni interne (“Layout”), al numero di colonne (“Column”), all’argomento (“Subject”) e allo stile grafico (“Style”).
Proviamo il modello “Ixion” seguendo i passi illustrati nell’immagine:
Ed è già un’altra cosa, ma lavoriamo sull’aspetto agendo con gli strumenti offerti dal frame di sinistra:
Alla fine il risultato potrebbe essere questo:
Questa guida ha avuto lo scopo solo di offrirvi una breve infarinatura sulle basi di WordPress, va da sé che la piattaforma possa offrire molto di più a chi ha esigenze ben definite e obiettivi ben precisi.
A tal proposito vi lascio alcuni link che potrebbero aiutarvi nell’approfondire il magico mondo di WordPress.
Grazie per l’attenzione.
(Riccardo Storti)